Cannabis e danni alla salute

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Leukocyte Biology e condotta da un team di ricercatori italiani guidati da Paola Sacerdote dell’Università di Milano, ha scoperto che l’assunzione di cannabis in adolescenza può influenzare lo sviluppo del sistema immunitario. L’effetto sarebbe la produzione di danni gravi che a lungo termine potrebbero condurre a malattie autoimmuni o infiammatorie croniche in età adulta, come ad esempio la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, infiammazioni dell’intestino.

I consumatori di cannabis spesso ritengono che fumare questa sostanza aumenta la loro creatività, tuttavia, un nuovo studio condotto da ricercatori della Università di Leiden nei Paesi Bassi e pubblicato sulla rivista Psychopharmacology, mette in discussione tale credenza.

Descritta sulla rivista Drug Testing and Analysis, l’analisi quantitativa di campioni di urine in test di conferma per cannabinoidi sintetici.

La ricerca di Nuove Sostanze Psicoattive (NSP) attraverso il Web, risulterebbe in costante aumento, secondo uno studio americano pubblicato sulla rivista Drug and Alcohol Review. Brenda Curtis del Treatment Research Institute di Philadelphia USA) e colleghi, hanno indagato il volume delle ricerche effettuate su Internet, nello specifico dei cannabinoidi sintetici.

Pubblicati nella rivista Drug Testing and Analysis i dati sulle percentuali di principio attivo della cannabis, il tetraidrocannabinolo (THC), risultate in aumento nei reperti sequestrati nella provincia di Venezia.

La diffusione delle Nuove Sostanze Psicoattive (NSP), droghe di natura quasi esclusivamente sintetica, sta interessando Paesi di tutto il globo, Italia inclusa.

Una delle complicazioni più inaspettate derivante dall’uso cronico di cannabis, è rappresentata dall’iperemesi da cannabinoidi (Cannabinoid Hyperemesis Syndrome o CHS, la denominazione in inglese), una sindrome che vede la comparsa di attacchi di vomito improvvisi e violenti.

Un nuovo studio finanziato dal NIDA, l’ente americano che si occupa di droga e tossicodipendenze, ha analizzato i contenuti di un Twitter favorevole alla marijuana, che conta circa un milione di utenti (follower). Dai risultati è emerso che solo il 10% dei tweet riportava messaggi su comportamenti a rischio associati all’uso di marijuana.

Le nuove sostanze psicoattive (NPS) sono un ampio gruppo di sostanze non ancora completamente controllato attraverso le convenzioni internazionali in materia di droga, cui sono associati seri rischi per la salute.

Pubblicato il nuovo rapporto dell’Osservatorio Europeo Droghe e Tossicodipendenze (OEDT), sulla guida in stato di alterazione da uso di droghe e incidenti stradali.