La maturazione cerebrale e le droghe
Le argomentazioni scientifiche che possono essere prodotte per dimostrare quanto le sostanze possono essere dannose per il proprio cervello e quindi per la mente sono moltissime ma spesso di difficile comunicazione e spiegazione per la loro complessità scientifica. Una informazione su tutte però appare particolarmente comprensibile nella sua drammatica chiarezza: il cervello comincia la sua maturazione acquisendo gli stimoli del mondo esterno a partire dalla nascita, ma completa tale processo tra i 20 e i 21 anni con importanti varianti individuali.
La figura riportata illustra tale evoluzione dove le aree giallo, verde, arancione rappresentano le aree di immaturità cerebrale particolarmente presenti nei primi anni di vita che vanno via via riducendosi col progredire dell’età fino a raggiungere la completa maturazione, rappresentate dal colore blu-viola dopo i 20 anni. Fonte: Toga AW, Thompson PM, Sowell ER. Mapping brain maturation. Trends Neurosci. 2006 Mar;29(3):148-59. Epub 2006 Feb 10. Review.
Come è comprensibile, durante questo processo
le cellule cerebrali sono particolarmente sensibili e la loro fisiologia e
naturale maturazione può venire facilmente alterata e deviata dai forti stimoli
provenienti dall’esterno quali quelli prodotti dalle droghe e dall’alcol.
Va chiarito che tutte le sostanze stupefacenti sono psicoattive e in grado,
anche a basse dosi, di interferire con questa maturazione cerebrale. Mentre le
cellule cerebrali maturano e le relazioni tra esse si consolidano, la persona
sviluppa sempre di più la sua personalità e il suo funzionamento mentale.
Risulta evidente che,
se il cervello di un ragazzo in piena maturazione, viene continuamente
sottoposto a sostanze in grado di stimolare enormemente e intossicare le
cellule nervose in evoluzione (e quindi particolarmente sensibili) non potrà
avere uno sviluppo fisiologico ma sarà deviato dalla sua naturale evoluzione.
Quindi, i danni che queste sostanze sono in grado di produrre nel cervello dei
più giovani scardinano importanti e delicati sistemi neuropsicologici
all’interno di un sistema cerebrale in piena maturazione, creando, oltre a
documentabili danni fisici, anche il persistere di percezioni alterate del
proprio essere e del mondo esterno.
Queste percezioni vengono memorizzate dall’individuo creando quindi una
distorsione cognitiva che può permanere per moltissimo tempo se non addirittura
per tutta la vita, condizionando il “sentire”, il “pensare”, il “volere” e, in
ultima analisi, il proprio comportamento. Molti ragazzi usano nell’età
dell’adolescenza droghe e alcol esponendo sé stessi, quindi, ad una violenza
neurologica e psichica di cui ignorano sicuramente la gravità.