Cannabis e danni alla salute

In collaborazione con
Laboratorio Tossicologia Forense Xenobiocinetica Clinica
Progetto NPS 2018 - Multicentrica di Ricerca
DPA - Presidenza del Consiglio dei Ministri

Traffico e dello spaccio

Le rotte

L’area nordoccidentale dell’Africa ricopre un ruolo chiave nel traffico destinato all’Europa dei derivati della Cannabis, ed in particolare dell’hashish. La maggior parte dell’hashish prodotto in Marocco viene trasportato in Spagna attraverso lo stretto di Gibilterra, dove viene stoccato in grandi quantitativi, dalle stesse organizzazioni locali.

Recentemente è stata individuata una diversificazione delle rotte di traffico finalizzata all’elusione dei controlli sempre più serrati eseguiti dalle Autorità spagnole. Pertanto, le organizzazioni criminali acquirenti sono state indotte a superare la Spagna quale area dove realizzare le transazioni e a rivolgersi direttamente a broker appositamente riparati in Marocco.

Le principali linee di transito dell’hashish sono (DCSA, 2008):

  • rotta indiana: dall’Afganistan e dal Nepal attraversa l’India e prosegue verso l’Europa e le coste orientali dell’Africa;
  • rotta siriana: si muove lungo due direttrici che si dirigono verso la Gior­dania e l’Arabia Saudita a Sud, e verso il Libano e l’Egitto ad Ovest;
  • rotta balcanica: dall’Afghanistan ed il Pakistan, attraverso la Turchia, le Repubbliche balcaniche e l’ex - Jugoslavia lo stupefacente giunge in Eu­ropa;
  • rotta del Mediterraneo: si snoda attraverso le seguenti tre direttrici: dal Libano a Cipro, Grecia, Italia, Francia e Spagna; dalla penisola Iberica via Atlantico al Nord Europa; dal Marocco al Nord-America;
  • rotta latino-americana: dalla Colombia, dal Venezuela, dal Perù, dal Bra­sile, dal Paraguay e dall’Argentina l’hashish raggiunge gli U.S.A. ed il Canada ed anche l’Europa, lungo le rotte atlantiche.

Le principali linee di transito della marijuana sono (DCSA, 2008):

  • rotta del Sud-Est e Sud-Ovest dell’Asia: si diparte dai paesi di produzione attraverso il Sud della Cina, il Vietnam e la Cambogia e via mare e/o aerea raggiunge il Nord-America attraverso l’Oceano Pacifico;
  • rotta dell’Oceano Indiano o indonesiana: dai paesi produttori e raffinatori si snodano due direttrici, una giunge in Australia attraverso la Malesia e l’Indonesia e l’altra giunge in Europa transitando per le coste orientali africane;
  • rotta africana: dalla Swaziland, dal Kenya, dalla Nigeria e dal Ghana la droga viene trasferita in Europa attraverso il Mediterraneo o circumnavi­gando le coste occidentali africane (Costa d’Avorio, Liberia, Sierra Leone, Guinea, Senegal e Marocco);
  • rotta latino-americana: dalla Colombia, il Venezuela, il Perù, il Brasile ed il Paraguay lo stupefacente viene inoltrato nel Nord-America.
 

E’ stata individuata anche una nuova rotta dalle Repubbliche asiatiche dell’ex Unio­ne Sovietica in Europa via Russia e Ucraina: l’hashish prodotto nei territori di Russia, Bielorussia e Ucraina, che si stanno rivelando produttori di canna­bis, attraversa la Russia per entrare nell’area Schengen dall’Est europeo. Per quanto riguarda l’Italia, essa si colloca tra i principali Paesi europei come area di transito di sostanze stupefacenti, inclusa la cannabis. L’hashish arriva nel nostro Paese partendo dal Marocco e transitando per la Spagna e la Francia, mentre la marijuana giunge prevalentemente dall’Olanda (DPA, 2010).

 

I sequestri

Cannabis (Kg) sequestrata nel 2010 in Italia (Elaborazione su dati
Ministero dell’Interno – DCSA in Relazione annuale al Parlamento 2011)

Nell’ultimo anno, i sequestri di cannabis a livello internazionale sono aumen­tati: 5.600 tonnellate per la marijuana e 1.300 per l’hashish (DCSA, 2009). L’82% della marijuana è stata sequestrata in America, in particolar modo in Messico e negli Stati Uniti. Nel solo continente africano si concentra l’11% dei sequestri di marijuana, avvenuti soprattutto in Marocco e Kenya; in quello asiatico, le azioni di contrasto si concentrano soprattutto in India, Indonesia, Kazakistan, Thailandia e Nepal (DCSA, 2009).

Per l’hashish, il maggior numero di sequestri è avvenuto in Europa Centro Occidentale, soprattutto in Spagna (654 tonnellate, DCSA 2009). Inoltre, la regione Centro Asiatica ha visto un incremento del 50% dei sequestri in Afghanistan ed in Iran. La produzione si indirizza soprattutto verso l’Europa, anche se non mancano evidenze sui traffici diretti verso altri paesi asiatici e verso il Nord America.

Nel 2010, contrariamente all'anno precedente, si è registrata una notevole riduzione dei sequestri di marijuana (-34,1%), mentre sono rimasti quasi inalterati i sequestri di hashish (-0,8%); i quantitativi più consistenti sono stati sequestrati principalmente in Italia settentrionale, in Liguria (30,4% del totale complessivo) e in Lombardia (14,7%), a differenza del 2009 in cui ai vertici della classifica figurava la Regione Campania.

Bibliografia

  • DCSA (2008). Direzione Centrale Servizi Antidroga, Relazione annuale antidroga, 2008.
  • DCSA (2009). Direzione Centrale Servizi Antidroga, Relazione annuale antidroga, 2009.
  • DPA (2010). Dipartimento Politiche Antidroga, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Relazioneannuale al Parlamento sulle Droghe e le Tossicodipendenze, 2010.
  • DPA (2011). Relazione annuale al Parlamento 2011 sull'uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze in Italia, Roma 2011.