Cannabis e danni alla salute

In collaborazione con
Laboratorio Tossicologia Forense Xenobiocinetica Clinica
Progetto NPS 2018 - Multicentrica di Ricerca
DPA - Presidenza del Consiglio dei Ministri

Origine e diffusione

Mappa dell'origine della cannabis e diffusione nel mondo

La Cannabis sativa L. è una pianta originaria dell’Asia Meridionale, la vasta regione che comprende il subcontinente indiano e l’altopiano iraniano. Questi territori furono storicamente abitati da popolazioni seminomadi che, conoscendo la canapa e utilizzandola per gli scopi più diversi, la diffusero in Europa, attraverso le loro migrazioni, già a partire dal VII secolo a.C.

Nel corso del XVI secolo, la canapa si diffuse nel continente americano per la richiesta espressa dai primi insediamenti europei di avere un’importante risorsa per la produzione in loco di tessuti, filati e altri prodotti di prima necessità.

La diffusione della Cannabis sativa L. in varie regioni del mondo e la sua adattabilità a climi e ambienti differenti hanno conferito alla specie caratteristiche diverse a seconda del luogo di crescita. I botanici hanno classificato tali caratteristiche in tre varietà:

  • la Cannabis sativa, che può raggiungere un’altezza fino a 4 metri, ha una  forma slanciata con cime ampie, foglie di colore verde chiaro, produzione di resina non particolarmente abbondante e il periodo di fioritura varia tra le 9 e le 12 settimane;
  • la Cannabis indica, che non supera gli 1,5-2 metri di altezza, ha una forma tarchiata, con cime a grappoli, foglie di colore verde scuro, produzione di resina generosa e il periodo di fioritura è compreso tra le 6 e le 9 settimane;
  • la Cannabis ruderalis, che  arriva a malapena al metro di altezza; il periodo di fioritura è molto breve, nell’ordine delle 4 settimane, e non dipende dal periodo di esposizione al sole. Quest’ultima caratteristica le permette di resistere alle basse temperature e crescere spontaneamente a latitudini più elevate. Da segnalare inoltre, la scarsa concentrazione di THC, a favore di un più elevato contenuto di cannabidiolo.

Bibliografia

  • Hillig KW and Mahlberg PG. A chemotaxonomic analysis of cannabinoid variation in Cannabis(Cannabaceae). American Journal of Botany. 2004;91:966-975.
  • Stafford PG, Bigwood J.(1982). Psychedelics encyclopedia.